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NGF: una molecola “vitale”

NGFIl fattore di crescita delle cellule nervose (NGF) scoperto da Rita Levi Montalcini, un risultato premiato con il Nobel per la Medicina nel 1986, potrebbe diventare un farmaco per proteggere le cellule nervose dall’Alzheimer. La sperimentazione è in corso all’EBRI (European Brain Research Institute), l’istituto internazionale di ricerca scientifica dedicato allo studio delle neuroscienze, alla cui creazione Rita Levi Montalcini ha dedicato gli ultimi 12 anni della sua vita, presiedendolo per 10 anni.

L’EBRI è stato fondato nel 2002 con lo scopo di studiare, al fine di delucidarle, le basi biologiche delle funzioni superiori del cervello dei mammiferi: le relazioni tra mente e cervello e i meccanismi della memoria. Oggi esistono tecnologie che consentono di studiare il cervello ad ogni livello della sua complessità e attraverso l’uso di nuove tecnologie fornite dalla genetica, dalla biologia molecolare, dalla neurofisiologia, dall’imaging cellulare e molecolare, dalle scienze computazionali ed informatiche, dagli studi del comportamento e soprattutto delle emergenti tecnologie genomiche e proteomiche tutto ciò è ormai possibile.

Il presidente dell’EBRI, Antonio Cattaneo ha affermato che:

“Stiamo lavorando a sviluppare una variante della proteina NGF che possa fornire protezione alle fibre nervose contro la neurodegenerazione legata all’Alzheimer”. L' obiettivo è sviluppare, insieme alla Scuola Normale Superiore di Pisa, uno spray nasale che possa agire sul cervello. Non possiamo ancora parlare di farmaco perché siamo in attesa di iniziare la sperimentazione clinica sull’uomo, che dovrebbe partire entro un paio di anni”.

L’ NGF è già utilizzato come farmaco, sotto forma di collirio registrato due anni fa, contro una forma di ulcera alla cornea. I ricercatori stanno battendo una nuova strada, per sviluppare una variante dell’NGF che possa proteggere le cellule nervose, prima che la degenerazione scatenata dall’Alzheimer diventi irreversibile.

NGF e le sue applicazioni

Quando il fattore di crescita delle cellule nervose venne scoperto nel 1951 la sua importanza sembrava legata unicamente alla protezione del sistema nervoso. Numerosi studi hanno sottolineato come questa molecola abbia un’importanza “vitale” poiché è implicata in molteplici meccanismi come il controllo degli stati di stress e di depressione (studio svolto nel 2005 a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sull'astronauta Roberto Vittori). Inoltre, uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Pavia ha dimostrato che il livello di questa proteina è più alto all'inizio dell'innamoramento e molto più presente rispetto a coppie consolidate o nei single. Una sola molecola ma con molteplici applicazioni!
 
 
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