Oggi, 11 febbraio, è la Giornata mondiale delle ragazze e delle donne nella scienza. Proclamata dalle Nazioni Unite, nasce con l'obiettivo di promuovere la partecipazione delle donne nelle scienze.
"Se vogliamo essere in grado di affrontare le enormi sfide del ventunesimo secolo, da quelle tecnologiche ai cambiamenti climatici, dovremo fare affidamento sulla scienza e sulla mobilitazione di tutte le nostre risorse", ha detto Audrey Azoulay, direttore generale dell'Unesco. Per questo motivo, ha aggiunto, "il mondo non deve essere privato del potenziale, dell'intelligenza o della creatività delle migliaia di donne vittime di disuguaglianze e pregiudizi profondi".
Ma quante sono le donne medico in Italia? Ci sono differenze tra specializzazioni?
Analizziamo i dati di Atlante Sanità, il database della sanità italiana che comprende oltre 1,4 milioni di anagrafiche di professionisti della salute.
Partiamo da una specializzazione che, nell'immaginario collettivo, è tipicamente femminile: pediatria e neonatologia. In totale sono 24.566 i medici specializzati, di questi il 60% sono donne. Diverso è il caso di ginecologia e ostetricia, in cui la distizione per sesso non è significativa (49% donne, 51% uomini).
Per quanto riguarda specializzazioni come cardiologia, la differenza è invece decisamente maggiore: le donne sono il 29% sul totale. Tuttavia è interessante notare che tra i cardiologi under 50, il 53% sono donne.
Una specializzazione fortemente maschile è poi ortopedia e traumatologia, in cui le donne sono solo 12% (anche qui se consideriamo unicamente i medici under 50, la percentuale di donne sale, ma non molto, fino al 21%).