Demenza: quanti italiani ne soffrono?

Con demenza si intende un
complesso di malattie cronico degenerative che comprende un insieme di condizioni caratterizzate dalla progressione più o meno rapida dei deficit cognitivi, dei disturbi del comportamento e del danno funzionale con perdita dell’autonomia e dell’autosufficienza, con diverso grado di disabilità e, come diretta conseguenza, dipendenza dagli altri.
Vediamo ora qualche dato. Nei paesi industrializzati la prevalenza della
demenza è di circa l’8% negli ultrasessantacinquenni e sale a oltre il
20% dopo gli ottanta anni. Le proiezioni dicono che i casi di demenza potrebbero triplicarsi nei prossimi 30 anni nei paesi occidentali.
L’Italia è uno dei paesi europei più anziani e quasi il
17% della popolazione, per un totale di 9,5 milioni,
ha superato i 65 anni di età. Ne segue che le malattie croniche, legate all’età, come le demenze, sono in aumento. Il nostro Paese conta, in particolare, oltre
un milione di pazienti con demenza, di questi circa
600.000 con Alzheimer, e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.
Ma quali sono le strutture di riferimento della patologia? E chi i professionisti?
Atlante Sanità, il database della sanità italiana che comprende oltre 1,4 milioni di anagrafiche di professionisti della salute, ci fornisce alcuni dati rilevanti: tra i professionisti coinvolti abbiamo
12.400 medici specializzati in neurologia,
8.717 in geriatria e
15.163 in psichiatria. Per avere dati più dettagliate sulle strutture coinvolte, è sufficiente effettuare un’analisi di mappatura, grazie al nostro servizio
Mappatura esiti e dimissioni ospedaliere (SDO). Contattaci se sei interessato a saperne di più!
Fonte:
Osservatorio Demenze dell'Istituto Superiore di Sanità
Autore:
PKE Group
PKE è una società nata da DS Medigroup, costituita per gestire i data base delle professioni e la creazione di comunità profilate sulla rete Internet.
Obiettivo di PKE è accompagnare le Istituzioni e gli Enti privati nella corretta gestione dei dati e nell’approfondita conoscenza delle diverse professioni, nell’analisi delle competenze specifiche di ciascuna disciplina, nelle valutazioni dei loro fabbisogni formativi ed informativi, nella definizione strategica degli strumenti di comunicazione (informazione e formazione) e nella loro completa implementazione.